Attenzione: le leggi e la pratica medica relative all'aborto variano a seconda del luogo in cui ti trovi. Verifica sempre cosa prevede la normativa sull’aborto nel tuo Paese.
Se hai avuto un aborto, che sia successo 10 anni o 10 mesi fa, probabilmente ti chiederai se questo avrà effetti sulle possibilità di successo di una gravidanza” futura. È del tutto normale che intorno all'aborto sorgano mille domande, ad esempio: come funziona, cosa succede dopo e se può influire sulla fertilità futura.
Sappi che non sei sola. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni anno in tutto il mondo si verificano 73 milioni di aborti indotti. Questo significa che il 61% delle gravidanze indesiderate termina con un aborto, così come il 29% di tutte le gravidanze.
Abbiamo chiesto alle esperte del team medico di Flo, la dottoressa Jenna Flanagan, specialista in ostetricia e ginecologia, e la dottoressa Tiffanny Jones, specialista in fertilità, di rispondere alle domande più frequenti su aborto e fertilità.
Puoi rimanere incinta dopo un aborto? Dopo quanto tempo?
La risposta è sì, si può rimanere incinta dopo un aborto e può succedere relativamente presto. "Una donna può ovulare [rilasciare un ovulo pronto per la fecondazione] e rimanere incinta prima del ciclo mestruale successivo a un aborto", afferma la dottoressa Jones. Una ricerca dell'American College of Obstetricians and Gynecologists conferma che l'83% delle donne ovula entro un mese dall'aborto. Questo significa che è possibile rimanere incinta dopo l’aborto prima delle successive mestruazioni.
Per questo è molto importante usare un metodo contraccettivo efficace, se si intende avere rapporti sessuali che potrebbero risultare in una gravidanza. Approfondiremo i diversi metodi contraccettivi più avanti.
L'aborto può causare l'infertilità?
Spesso l'infertilità è una delle principali preoccupazioni dopo un aborto, ma gli esiti degli studi sono rassicuranti.
"La ricerca non indica che un aborto indotto [medicalmente assistito] possa influire sulla fertilità futura", spiega la dottoressa Flanagan a Flo.
La dottoressa ci spiega meglio cosa significa. "In generale, non sussiste un rischio aumentato per la fertilità futura dopo un aborto, a prescindere dallo stadio della gravidanza in cui viene praticato, a condizione che avvenga sotto la supervisione di un medico professionista e seguendo le linee guida per la salute e la sicurezza della paziente", afferma la dottoressa Flanagan.
In caso di aborto chirurgico, potrebbe esserci il rischio remoto che gli strumenti medici utilizzati possano causare microtraumi lasciando delle cicatrici nella membrana uterina che, potenzialmente, potrebbero rendere più difficile l'instaurarsi di una gravidanza futura. Per questo è importante comunicare immediatamente al team medico eventuali dolori più intensi o perdite anomale.
"Tuttavia, si tratta di eventualità molto rare che spesso possono essere diagnosticate e trattate con una semplice procedura ambulatoriale dopo l'aborto, in modo da ottimizzare la fertilità per il futuro", spiega la dottoressa Flanagan. Il rischio non è correlato esclusivamente all'aborto chirurgico, ma possono verificarsi lacerazioni ogni volta che vengono utilizzati strumenti medici nell'utero per altre procedure, ad esempio il raschiamento dopo un aborto spontaneo o l'inserimento di una telecamera durante un'isteroscopia. Se hai dubbi, parlane sempre con il tuo medico.
L'aborto influisce sulle possibilità di rimanere incinta in futuro?
"Solitamente no", afferma la dottoressa Jones. "Tuttavia, le gravidanze future possono risultare più a rischio in caso di complicanze [dopo un aborto]. Se l'utero è stato sottoposto a più procedure chirurgiche, potrebbe esserci un rischio aumentato di crescita anomala della placenta nel muscolo uterino".
Per quanto riguarda invece un eventuale rischio di travaglio prematuro in caso di gravidanza dopo un aborto, la scienza non fornisce ancora risposte certe. In un lavoro di revisione di evidenze scientifiche condotto in collaborazione tra Italia e Stati Uniti nel 2015, è stato rilevato che la rimozione dei tessuti fetali dopo un aborto indotto o spontaneo (nota anche come "evacuazione uterina") è un fattore di rischio per il travaglio e il parto prematuro (cioè che avviene un certo numero di settimane prima della data presunta del parto). Tuttavia, in un vasto studio scozzese condotto su più di 120.000 donne sottoposte in precedenza ad aborto indotto, il rischio di travaglio prematuro è risultato inferiore rispetto alle donne che avevano avuto un aborto spontaneo.
In definitiva, la dottoressa Flanagan ci rassicura: "Il parto prematuro [pretermine] dopo un aborto indotto non è di norma un rischio che noi medici valutiamo, perché è modesto, se esistente, e molti studi mostrano dati contraddittori", afferma.
Contraccezione dopo un aborto: quali metodi si possono utilizzare?
È possibile utilizzare la maggior parte dei contraccettivi dopo un aborto farmacologico o chirurgico, con una sola eccezione.
"Dopo un aborto farmacologico, si potrà inserire un dispositivo intrauterino (spirale) solo durante una visita successiva, perché è importante verificare che il processo di aborto sia completo e che l'inserimento del dispositivo nell'utero avvenga in sicurezza", afferma la dottoressa Flanagan. "In caso di aborto chirurgico, invece, il medico può inserire il dispositivo intrauterino direttamente al termine della procedura".
"Si consiglia di iniziare a utilizzare la contraccezione immediatamente dopo, o al momento stesso, dell'aborto, in modo da evitare gravidanze indesiderate. Infatti, l'ovulazione può verificarsi tra le 2 e le 4 settimane dopo l'aborto, prima del primo ciclo mestruale successivo alla procedura".
Altri metodi includono "le pillole anticoncezionali, l'anello vaginale o l'impianto, [che] possono essere iniziati immediatamente o subito dopo l'assunzione dei farmaci prescritti per l'aborto", spiega la dottoressa Flanagan. Questi metodi sono efficaci anche dopo un aborto chirurgico.
Quando si può considerare attendibile un test di gravidanza eseguito dopo un aborto?
I test funzionano rilevando l'ormone della gravidanza, la gonadotropina corionica umana (hCG), nelle urine. Un risultato positivo significa che l'hCG è presente nel sistema. La dottoressa Jones suggerisce cautela se si intende eseguire un test di gravidanza dopo un aborto.
"Ottenere un risultato negativo da un test di gravidanza potrebbe richiedere qualche settimana anche dopo un aborto completo, perché l'hCG è ancora presente e occorre del tempo affinché i livelli si azzerino", afferma. Ma se pensi che l'aborto possa non essere completo o temi eventuali complicanze, prenota una visita medica. Il tuo medico potrà prescriverti degli esami del sangue per misurare i livelli esatti di hCG e monitorare se aumentano o diminuiscono, in modo da capire se sei ancora incinta o meno.
Se l'aborto farmacologico non è completo significa che parte del tessuto fetale è rimasto nell'utero. Spesso, questi casi sono accompagnati da sintomi simili a quelli della gravidanza, come nausea e stanchezza. Un sanguinamento prolungato e irregolare (spesso con coaguli e crampi) che duri più del previsto (1-2 giorni) potrebbe essere la spia di un problema. Il protrarsi di sintomi tipici della gravidanza o di dolore richiedono valutazione da parte del medico nel corso di una visita.
Emozioni dopo un aborto: cosa può aiutare?
L'aborto può provocare tutta una serie di emozioni, dal sollievo alla rabbia e alla tristezza e non solo, spesso tutte insieme.
La dottoressa Flanagan ci rassicura sulle sensazioni altalenanti che possono insorgere. "Qualunque emozione tu provi è normale", afferma. "E in diversi momenti, puoi provare emozioni molto diverse tra loro. Ancora una volta, è del tutto normale".
Alcune donne, o persone con un ciclo mestruale, trovano utile parlare con qualcuno. "Chiedere aiuto è una scelta personale, ma per un sano recupero fisico ed emotivo è probabilmente meglio avere il sostegno di qualcuno di cui ci si fida. Può trattarsi di una persona della famiglia, un amico, un’amica, un terapista o il medico di fiducia, afferma la dottoressa Flanagan. Inoltre, online sono disponibili forum e gruppi di supporto dove chi ha abortito può parlare della propria esperienza in uno spazio protetto.
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